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Scoperta e Funzione dell’Aggiornamento dei Ricordi nella Memoria

Come il cervello integra nuove esperienze nei ricordi esistenti e le implicazioni per comprendere il PTSD e altri disturbi legati alla memoria

La memoria dinamica non si limita a conservare i ricordi in modo statico, ma continua ad aggiornarsi e riorganizzarsi in base alle nuove esperienze. Questo processo di aggiornamento dei ricordi è particolarmente rilevante per comprendere come eventi traumatici possano portare a disturbi come il PTSD. Uno studio recente ha approfondito il meccanismo di co-riattivazione neuronale, rivelando come il cervello riesca a creare collegamenti tra esperienze distinte, anche se separate da giorni.

Un recente studio pubblicato su Nature ha rivelato come i ricordi non siano statici ma vengono riorganizzati e integrati nel tempo attraverso un processo complesso di co-riattivazione delle memorie. Utilizzando un modello animale, i ricercatori della Icahn School of Medicine al Mount Sinai hanno monitorato l’attività neuronale nei topi per comprendere come il cervello riesca a legare insieme esperienze distinte, anche se separate da giorni. Questa ricerca non solo offre nuove prospettive sulla fisiologia della memoria ma potrebbe fornire implicazioni significative per comprendere disturbi come il disturbo post-traumatico da stress (PTSD).


Introduzione

La memoria è una funzione complessa e dinamica che non solo conserva le esperienze ma le integra, aggiornandosi con informazioni recenti. Secondo la ricerca, i ricordi sono registrati in insiemi neuronali durante l’apprendimento e si stabilizzano grazie a reattivazioni successive, favorendo la memoria a lungo termine. Questo studio ha esplorato come un evento emotivamente rilevante, come una scossa elettrica, possa non solo attivare il ricordo traumatico ma anche richiamare e integrare esperienze precedenti, formando una memoria interconnessa.

La Riattivazione dei Ricordi nei Topi

I ricercatori hanno progettato un esperimento che mettesse a confronto gruppi di topi esposti a esperienze avversive (una scossa elettrica) e ricordi neutri creati alcuni giorni prima. Misurando l’attività dei neuroni CA1 nell’ippocampo tramite imaging al calcio, gli studiosi hanno osservato come il cervello dei topi legasse le memorie avversive a quelle neutre precedenti in modo retrospettivo, ovvero richiamando esperienze passate per collegarle con l’evento traumatico recente. Inoltre, hanno rilevato che queste associazioni tra i ricordi si formano maggiormente durante periodi di veglia piuttosto che durante il sonno​.

Risultati Principali

  1. Link Retrospettivo tra Memorie: I topi che avevano vissuto un’esperienza aversiva mostravano una maggiore tendenza a congelarsi (reazione di paura) in un contesto neutro, dimostrando che il ricordo traumatico aveva influenzato la percezione di un contesto non minaccioso vissuto precedentemente. Questo fenomeno è stato definito come “collegamento retrospettivo della memoria”.
  2. Ruolo dell’Attivazione Neurale Offline: Durante le sessioni di riposo, soprattutto durante brevi momenti di quiete in stato di veglia, i ricercatori hanno osservato una riattivazione sincronizzata degli insiemi neuronali legati sia alle memorie avversive che a quelle neutre. Questo suggerisce che il cervello sfrutta periodi di inattività per rafforzare e interconnettere memorie apparentemente separate.
  3. Implicazioni della Co-Riattivazione: La riattivazione simultanea delle memorie, mediata da specifici insiemi neuronali che svolgono il ruolo di “hub”, ha permesso al cervello di associare in modo persistente esperienze separate. Questo fenomeno potrebbe essere alla base dei meccanismi per cui ricordi traumatici influenzano memorie non correlate​.

Come il Trauma Modifica i Ricordi Preeesistenti

I risultati dimostrano che un evento avversivo significativo può richiamare non solo il ricordo immediato dell’evento traumatico, ma anche un ricordo neutro di giorni prima, in un processo noto come “collegamento retrospettivo della memoria”.

Questo fenomeno si verifica quando l’animale, sottoposto a una scossa elettrica, mostra segni di paura anche nel contesto neutro che aveva precedentemente vissuto senza alcun trauma.

L’Importanza dello Stato di Veglia

Contrariamente a quanto si pensava, i ricercatori hanno scoperto che i collegamenti tra i ricordi si formano principalmente durante lo stato di veglia e non durante il sonno. Questa scoperta solleva nuove questioni sui ruoli differenti di sonno e veglia nei processi di memorizzazione. Gli stati di quiete nella veglia, caratterizzati da brevi pause nell’attività dell’animale, sembrano essere i momenti cruciali in cui il cervello “ripassa” e integra nuove informazioni nei ricordi preesistenti.

Implicazioni per la Comprensione del PTSD

I risultati di questo studio offrono una spiegazione neurologica per sintomi del PTSD e condizioni simili, in cui un evento traumatico può evocare una risposta di paura generalizzata anche in contesti sicuri. Il meccanismo di co-riattivazione e collegamento retrospettivo delle memorie potrebbe spiegare perché pazienti affetti da PTSD associno inconsciamente esperienze neutre a quelle traumatiche, amplificando così le reazioni di ansia e paura.

Questa ricerca solleva importanti quesiti sull’utilità di periodi di veglia tranquilla per il consolidamento delle memorie e suggerisce che un intervento in questi periodi potrebbe aiutare a disassociare ricordi traumatici da contesti neutri.

Conclusioni

La memoria non è un semplice archivio di eventi, ma un sistema dinamico che si adatta costantemente. L’integrazione di esperienze recenti nei ricordi esistenti offre vantaggi evolutivi, permettendo all’individuo di fare previsioni basate su esperienze passate. Tuttavia, questa flessibilità può risultare in esperienze negative quando le memorie traumatiche sovrascrivono ricordi neutri, come osservato nei disturbi d’ansia.

Il cervello riesce a collegare memorie di eventi separati nel tempo attraverso la riattivazione sincronizzata di insiemi neuronali specifici. Questa capacità di integrazione potrebbe rappresentare sia un meccanismo adattivo per migliorare le previsioni basate su esperienze passate, sia una causa di disturbi legati a ricordi traumatici.

Riferimenti

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